Tanto tempo fa, in un luminoso reame dove splendeva sempre
il sole, esisteva una piccola bimba destinata a divenire un giorno una
principessa: la chiamavano Chiaraluce e lo era di nome e di fatto. Come si
conviene ad un cuore nobile era gentile, generosa e sorridente con tutti; sebbene
fosse ancora una fanciullina, era molto responsabile e rispettosa. Certo è,
però, che una caratteristica tra tutte la distingueva: amava così tanto sognare
che, non appena poteva ritirarsi nella sua cameretta, era quasi consuetudine
vederla sempre con gli occhi rivolti al cielo durante l’ora del tramonto. Si
sedeva allora tranquilla sul grosso davanzale in pietra, con il suo vaporoso
abitino color pesca, sospirando continuamente: era quasi impossibile penetrare
nei suoi teneri e rosati pensieri.
<Benedetta figliola!> diceva sempre il padre <Ma
quando mai metterà i piedi per terra?>
La madre, la regina, ne sorrideva: sapeva in cuor suo che
una principessa che si rispetti non doveva mai smettere di sognare e sospirare,
nemmeno da adulta.
<Lasciala fare, mio caro> lo rassicurava <Cercare
i sogni nel cielo non farà che crescerla bene: dovrà ricordarsene, per divenire
in futuro una buona regina! E’ una qualità indispensabile!>
E fu proprio per questo motivo che la sua amata nutrice
decise di farle un dono gradito, nel giorno del suo quattordicesimo compleanno:
voleva che per lei fosse speciale, che la celebrasse in modo adeguato; voleva
donarle un ricordo che avrebbe portato sempre con se, un attimo di gioia che le
ricordasse i suoi amati sogni in tutti gli anni a venire.
Conoscendo la nota golosità della bambina, fece così creare
appositamente per lei un piatto particolare affidandosi alle mani sapienti
della cuoca del castello: donna Berengarda, di buon mattino, colse le more più
fresche e si procurò le cipolle più dolci. Cercò del formaggio candido e
delicato; acquistò le mandorle più saporite, contrattando abilmente col burbero
mercante del borgo; si ritirò poi di tutta fretta nelle cucine e con tanto amore
ne fece un sugo… rosato e sognante come la piccola Chiaraluce.
Si dice che la bimba fu così sorpresa e felice che non
volle altro piatto che questo, almeno nel giorno in cui ogni anno celebrava la
sua nascita: prima da principessa, poi da regina, non perse mai la facoltà di
sperare o di ricercare i suoi sogni al tramonto. Nessuno può sapere se quella
perseveranza alla fine l’abbia premiata, ma voglio credere che sia stato così...
<I sogni sono fatti di tanta fatica. Forse, se cerchiamo
di prendere delle scorciatoie, perdiamo di vista la ragione per cui abbiamo
cominciato a sognare e alla fine scopriamo che il sogno non ci appartiene più.
Se ascoltiamo la saggezza del cuore il tempo infallibile ci farà incontrare il
nostro destino. Ricorda: ‘Quando stai per rinunciare, quando senti che la vita
è stata troppo dura con te, ricordati chi sei. Ricorda il tuo sogno’>
(Sergio Bambarén, Il
Delfino)
A tutte le principesse, a tutte le regine, a
tutte coloro che credono di non esserlo mai state: chiedete alla bambina che portate dentro quali erano i suoi sogni, prendetela per mano e accompagnatela ancora
con voi nei cieli della vostra esistenza. Sognare da piccoli fa crescere, sognare da grandi ci ricorda
chi eravamo; ci indica da dove veniamo e cosa stiamo da sempre inseguendo. Ci
rammenta in fondo una primordiale promessa fatta a noi stessi, che non andrebbe
tradita. Mai.
Un pensiero speciale a te, Gre: credici sempre e sarà tutto una splendida realtà! Grazie ancora per i bellissimi orecchini che hai fatto per me!
E... bentornata dolcissima Sabi! Mi sei mancata tantissimo! :D
E... bentornata dolcissima Sabi! Mi sei mancata tantissimo! :D
Trofie fresche al pesto di mandorle, more e cipolla rossa dolce
250 gr di trofie fresche
1 cipolla rossa di Tropea di medie dimensioni
50 gr di formaggio fresco spalmabile (Philadelphia)
60 gr di mandorle non pelate, tritate finemente
50/60 gr di more
1 cucchiaio di aceto balsamico
1 cucchiaino di zucchero di canna
1 piccola noce di burro
Sale q.b.
Olio evo q.b.
Mandorle a lamelle q.b.
In una padella antiaderente mettere la noce di burro, il cucchiaio di aceto balsamico, un cucchiaino di olio, un po' di sale, la cipolla rossa tagliata finemente, il cucchiaino di zucchero e un po' di acqua. Cuocere a fuoco lento fino a che la cipolla non sarà appassita (non deve friggere!). A questo punto frullare la cipolla con le mandorle e le more, fino ad ottenere un composto piuttosto omogeneo.
Cuocere le trofie in acqua bollente salata, per ca. 3 minuti. Scolarle e metterle nella padella con il pesto rosato e un cucchiaino di acqua di cottura delle trofie. Aggiungere il formaggio fresco spalmabile e amalgamare. Se gradite è possibile decorare con mandorle a lamelle e qualche mora fresca.
Un abbraccio grande!
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Nota del 01/09/2013
Con questo pesto sognante avrei piacere di partecipare al contest della cara Lore, "Spread Joy Contest: Variazioni e Sinfonie sul Pesto" de L'Angolo delle Ghiottonerie".
Spero ti piaccia e sia di tuo gradimento, amica mia! Che i tuoi sogni possano essere tutti realtà!