In quel grigio e freddo mattino
di dicembre, la pioggia cadeva scrosciante nella fitta foresta di Dean. Accanto ad uno scuro e fangoso
sentiero, piccoli rivoli d’acqua gorgogliavano cercando di fluire lontano da un
terreno ormai saturo, mentre una impalpabile nebbiolina impediva persino di
vedere troppo lontano, colmando l’aria di una forte umidità e di un penetrante
odore di licheni, funghi e sottobosco. Non v’era un fiato, non v’era un suono
che indicasse vita tra quei desolati, alti e intricati rami di quercia, protesi
verso un cielo plumbeo e intrecciati tra loro come anime in pena.
L’inverno nella contea di
Gloucestershire giungeva infatti ogni anno con il suo carico di oscurità, di nuvole
e di solitudine, lasciando spazio solo molto tardi alla tanto attesa primavera:
sebbene gli abitanti del borgo fossero abituati ai rigori della fredda
stagione, per nessuno era tuttavia semplice resistere al gelo e ai pungenti
acquazzoni, che allagavano spesso i pochi campi coltivabili. Ciascuno si
arrangiava dunque come poteva, dedicandosi alla raccolta di frutta secca,
castagne o quant'altro il bosco offriva, per sopperire all'inevitabile carenza
di provviste. E Arimino lo sapeva bene, costretto a sfidare per l’ennesima
volta le intemperie per un soddisfacente bottino di marroni. Quel mattino il
contadino non avrebbe mai voluto uscire di casa: come era consuetudine, pareva
sempre che le tempeste peggiori imperversassero nel cielo quando aveva
necessità di recarsi nella foresta. Probabilmente, pensò tra sé e sé parecchio
infastidito, avrebbe di gran lunga preferito essere lasciato in pace davanti ad
uno scoppiettante camino in pietra, cullato dal silenzio e dal torpore; o forse
no, si ritrovò subitamente a riflettere, poiché era talmente agitato e nervoso
che non avrebbe resistito a lungo, chiuso tra quattro pareti e tenuto in
ostaggio dai suoi tristi pensieri.
Armino iniziò a sfregare
nervosamente le mani l’una contro l’altra, portandole alla bocca e soffiandoci
dentro un po’ di fiato caldo. Poi si strinse nel suo lungo tabarro, quasi zuppo
d’acqua, mantenendo un passo svelto e sostenuto per raggiungere quanto prima la
radura dei castagni: la suola dei suoi pesanti stivali in cuoio perdeva
talvolta attrito su un tappeto di foglie ormai marcio, rendendo la sua andatura
instabile e oltremodo sgraziata.
<Ti stupisci ancora, vecchio mio?> si disse, bofonchiando
ironicamente a bassa voce <Poteva
attenderti almeno una gelida giornata di sole? Certo che no, che vai pensando.
Per te le cose devono essere sempre più complicate, o non ti chiameresti più
Arimino!>
L’uomo scosse la testa,
mordendosi il labbro stizzito e passando la mano sulla folta barba rossastra
nel tentativo di asciugarla inutilmente dall'umidità della pioggia.
<E vorresti anche trovare delle buone e dolci castagne, non è così?>
rincarò la dose, sibilando tra i denti <Con
la fortuna che ti ritrovi, non ne sarà rimasta nemmeno una; e se le troverai,
saranno sicuramente tutte bacate: non è ciò che capita sempre?>
Arimino sbuffò energicamente,
come se già conoscesse l’esito di quella infelice uscita dicembrina.
Giunto a destinazione,
intirizzito e tremante di freddo, estrasse da sotto al mantello una consunta
bisaccia di cuoio. La aprì, legandola stretta alla cintura che portava in vita,
in modo che non fosse troppo d’impiccio: iniziò la sua ricerca svogliatamente,
addentrandosi ai lati del fangoso viottolo e scostando le fronde con un grosso
e nodoso bastone. Passò del tempo, che all’uomo parve un’eternità. La
desolazione che aleggiava tra gli arbusti aumentava il senso di inutilità e di
smarrimento del povero contadino, rassegnato all'idea di aver passato un paio
d’ore alle intemperie per ottenere effettivamente solo una dozzina di castagne
e qualche sporadico pinolo celato sotto alcune scaglie di pigne, cadute ai piedi
di un grosso pino cembro.
Per l’ennesima volta, guardando
il suo magro bottino, si sentì deluso e sentì di aver solo sprecato un’altra
giornata. Ma ormai la sua rassegnazione nei confronti del destino si era
trasformata in qualcosa di molto simile al cinismo.
<La tua solita buona sorte> sussurrò a se stesso senza troppa
sorpresa, sollevando con aria di superficialità le sopracciglia. Arimino
richiuse la bisaccia e, considerando i dolori da umidità nelle ossa, decise di
ritornare al vecchio borgo immediatamente. L’uomo percepì un intenso brivido
corrergli lungo la schiena e premette sul naso il dorso di un guanto, come per
bloccare una fastidiosa percezione di prurito alle narici: strizzò gli occhi
per resistere all’impulso di starnutire ma fu del tutto inutile.
<Ecco qui. Secondo me ora di domani avrò anche un bel raffreddore!>
sbottò indispettito, mentre faceva del suo meglio per uscire da un intricato
groviglio di rovi per riportarsi sul sentiero battuto. Tra qualche graffio e
qualche resistenza, il contadino finì per raggiungere la via che l’avrebbe
ricondotto a casa: nel tentativo però di ripulirsi dalla terra che si era
depositata sui suoi abiti lunghi e sul fondo del mantello, si accorse però di
un largo squarcio sul lato del suo contenitore di cuoio. Per un istante smise
di percuotere il fondo del tabarro rimanendo interdetto e senza parole. E quando
si rese conto d’aver perduto anche il poco che era riuscito a racchiudere nella
sacca, spalancò i grandi occhi verdi sentendosi avvampare dalla rabbia.
<Al diavolo!> gridò al cielo, con il volto paonazzo <Non è possibile che il destino mi sia sempre
così avverso! Qualcuno deve avercela con me, per forza di cose. Qualcuno mi
avrà maledetto o mi avrà augurato di non farne una giusta in tutta la mia vita!>
Il contadino sentì salire al capo
perfino il sangue, mentre gesticolava vistosamente imprecando dai nervi.
<Vorrei proprio sapere chi è quel disgraziato! Vorrei proprio
domandargli cosa gli ho fatto per meritare la sua inimicizia e questa
negatività!> gridava con voce roca e profonda, spalancando le braccia e
gettandole verso l’alto.
<Ma ora basta. Adesso dovunque tu sia, spero proprio che tu… che tu…>
continuò, incapace di stare fermo. E alla fine, esasperato, esplose: <Che tu perda l’equilibrio, inciampi e
qualcosa ti cada pure in testa!>
Ma fu proprio allora che Arimino,
lanciando con stizza un calcio nel vuoto, finì per sbilanciarsi un po’ troppo,
scivolando su alcune viscide foglie ai lati del sentiero. Cercò d’istinto di
aggrapparsi a qualcosa, ma trovò solo un debole ramo che non riuscì a sorreggere
il suo importante peso: finì così seduto nel fango, stordito da una dura pigna
che piovve dall'alto come la ciliegina su una torta.
Avrebbe giurato che per
l’ennesima volta la sua proverbiale sfortuna avesse colpito ancora, quando
smise improvvisamente di sbraitare: si osservò coperto di fango e si massaggiò
i fulvi e scarmigliati capelli, nel tentativo di lenire la sensazione di dolore
alla testa. Dopo qualche istante di silenzio, capì quale fosse la semplice
verità. Scoppiò allora a ridere come un bambino: aveva infatti appena compreso
che, di tutte le negatività che il mondo talvolta già ci regala di suo, le
peggiori sono quelle che inconsapevolmente o no, per timore o per insicurezza,
scegliamo in prima persona di augurare a noi stessi. E, come fossimo i soli
colpevoli del nostro pessimismo, finiamo per subirle davvero.
Così da quel giorno, Arimino
giurò tra la pioggia che avrebbe per sempre smesso di essere il primo nemico di
se stesso.
Panini dolci allo zucchero di foresta con marron glaces, pinoli, cioccolato fondente e glassa al liquore di castagne
(senza lattosio)
125 g di farina 00
100 g di farina Manitoba 1
100 ml di latte delattosato
60 g di zucchero di foresta (Arenga Pinnata)*
40 g di farina Manitoba 0
40 g di burro delattosato
10 g di lievito di birra fresco
2 g di sale
1 cucchiaino di scorza di limone
1 cucchiaino di cannella
1 uovo
*sostituibile con zucchero di canna integrale. A me l'hanno regalato, visto che sono anemica come un vampiro e dicono contenga ferro. Ma garantito, è come un Muscovado anche di sapore!
Per il ripieno
200 g di marron glaces in pezzi
70 g di gocce di cioccolato fondente
40 g di pinoli
1 cucchiaio di liquore di castagne (Papà Marcel)
Per la decorazione
1 uovo + 2 cucchiai di latte delattosato
80 g di zucchero a velo
2 cucchiai di liquore di castagne (Papà Marcel)
Sciogliete il lievito di birra fresco nel latte, unendo un cucchiaio di zucchero di foresta che toglierete dal totale. Mettete nella planetaria le farine, lo zucchero restante, la cannella, la scorza del limone. Avviate il robot da cucina e aggiungete il latte con il lievito un poco alla volta, facendolo assorbire bene. Unite l'uovo leggermente sbattuto e lasciate che venga incorporato totalmente. Aggiungete poi in tre riprese il burro a pomata e infine il sale. Lasciate lavorare il gancio finché il composto non si staccherà dalle pareti della scodella e avrà assunto una certa consistenza: questa operazione potrà richiedere un poco di tempo.
Trasferite l'impasto in una ciotola imburrata e lasciate lievitare coperto in un luogo caldo per circa 1 h e 30 (o comunque fino al raddoppio).
Nel frattempo preparate il ripieno. Unite i marron glaces a pezzetti alle gocce di cioccolato fondente e ai pinoli. Aggiungete un cucchiaio di liquore di castagne e lasciate macerare.
Riprendete l'impasto, sgonfiatelo e stendetelo formando un rettangolo non più basso di 8 mm. Cospargete la superficie con il ripieno e arrotolatelo per il verso lungo. Tagliatelo a fettine larghe ca. 2 cm e sdraiatele su una teglia coperta di carta da forno, ben distanziate, con il lato piatto rivolto verso l'alto. Lasciatele lievitare ancora in un posto caldo per ca. 1 h. Accendete infine il forno a 180°C. Mentre attenderete che raggiungerà la temperatura, sbattete un uovo in un bicchiere insieme a due cucchiai di latte e spennellate lievemente la superficie dei panini. Infornateli per 12/15 minuti.
Quando saranno raffreddati, miscelate lo zucchero a velo con due cucchiai di liquore di castagne, regolandovi a seconda di quanto gradite densa la glassa. Cospargete i panini dolci con la glassa aromatica e gustateli... augurandovi le cose più belle!
Amiche e amici cari, spesso e volentieri capita di vivere periodi molto bui e grigi, specie di questi tempi. Capita di sentirsi stanchi e privi di energia, tristi e senza speranze. E quando capitano momenti così pesanti, pare che tutto concorra ad allontanarci dalla buona sorte per far sì che le cose vadano sempre peggio. E' tanto vero che la vita a volte mette a dura prova, ma è altrettanto vero che non c'è peggiore negatività di quella alla quale crediamo di 'rassegnarci'. Quando la sorte ci fa cadere, riusciamo a capitolare più volte non perché la vita stessa ci impedisce di rialzarci, ma perché inconsciamente iniziamo a credere di meritarci di stare a terra; non è la negatività che a volte il destino ci impone di combattere che ci allontana dalle cose belle: è quella che ci infliggiamo da soli, quella con la quale ci riempiamo il cuore convinti che non ci sarà mai nessuna fortuna sul nostro cammino.
Come potrete pensare di raggiungere sogni e obiettivi, se li allontanate di vostra iniziativa?
L'augurio che vi faccio, in questo freddo inverno, è quello di riempirvi di tanta positività e di luce con la quale sconfiggere ogni negatività: ricordate che il destino può farvi inciampare una volta, ma che non dovete credere di essere incapaci di camminare per questo motivo; non dovete credere che le fortune non verranno solo perché avete conosciuto qualche nube qua e là. Come Arimino ha compreso, le negatività più grandi non arrivano mai dall'esterno ma dal profondo del nostro cuore: ci meritiamo ciò che ci auguriamo. Perciò, vi auguro solo tante, tante cose meravigliose: non siate mai più nemici di voi stessi!
E potevo lasciarvi senza un augurio un poco speciale? Proprio in occasione del Natale, voglio invitarvi a partecipare ad un nuovo giveaway del bosco. Spero di fare cosa gradita e spero che in questo modo qualcuno di voi mi sentirà ancora più vicina in queste festività: come sapete il senso del mio scrivere è proprio quello di restare accanto a chi amo, con un po' di immaginazione e fantasia. E vista l'uscita da poco del mio libro, ho pensato di lasciare alla sorte la decisione di omaggiare qualcuno di una copia insieme ad un piccolo pensiero. Ovviamente ci saranno anche un secondo e un terzo premio, semplici pensieri ma con tutto il mio affetto!
Come partecipare? Al solito, niente formalità. Basta solo scrivere un commento qui sotto o sul post di facebook, con espressa volontà di partecipazione e vostro nome.
Solo questo, niente più.
Non dovete seguirmi per forza, non dovete mettere pollicioni alzati, non dovete fare nulla in cambio.
La festa è libera per chiunque vorrà divertirsi! :)
Il giveaway inizia oggi, 7 dicembre 2016, e si concluderà il 31 dicembre 2016 alle 24.00.
Ad ognuno verrà assegnato un numero progressivo e l'estrazione dei tre vincitori sarà effettuata entro il 7 gennaio 2017!
Il presente giveaway non comporta alcuna violazione delle norme su concorsi a premi, poichè rientrante nella previsione di cui all'art. 6 lett. d) del DPR 430/2001.
Un abbraccio forte e a presto!
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06/01/2017
Aggiornamento lista partecipanti al Giveaway di Natale 2016 (se ho dimenticato involontariamente qualcuno fatemelo sapere!)
1- Cecilia Sacchetti
2- Monica Ruggiti
3- Damiana Casillo
4- Beatrice Rossi
5- Simona Milani
6- Mimma e Marta
7- Mimma Morana
8- Chiara Giglio
9- Angelica
10- Sabrina
11- Silvia Brisigotti
12- Ale Uriselli
13- Gwendy
14- Lina (Oggi vi cucino così)
15- Erika Paravano
16- Simo
17- Valentina Spinetti
18- Ilaria Renzi
19- Rosa Celeghin
20- Carmen Petrone
21- Cecilia Concari
22- Ketty Valenti
23- Marianna Manzi
24- Alessia Callegaro
25- Terry Giannotta
26- Federica di Marcello
27- Tatiana Bruni
28- Daniela Agnes Asprone
29- Rosalba Lombardi
30- Lina Martire
31- Rose Duster
A breve le tre estrazioni con tanto affetto! E grazie, amiche bellissime, per aver partecipato. Buon anno e infinite cose belle!
-----------
...ed ecco che finalmente riesco a pubblicare il video dell'estrazione. Chiedo umilmente scusa per il ritardo con il quale questa volta lo faccio, ma ho avuto qualche problemino tecnico con l'importazione. Mi auguro che possiate perdonarmi, al prossimo giveaway cercherò di essere puntuale come sempre!
E ora a voi, dal mio random super colorato (eheheh, ne vado fiera), l'estrazione dei tre vincitori.
Complimenti a:
14- Lina (Oggi vi cucino così) che si aggiudica il premio n°1!
29- Rosalba Lombardi che si aggiudica il premio n°2!
3- Damiana Casillo che si aggiudica il premio n°3!
...al prossimo giveaway e grazie come sempre per la partecipazione.
Un abbraccio!
06/01/2017
Aggiornamento lista partecipanti al Giveaway di Natale 2016 (se ho dimenticato involontariamente qualcuno fatemelo sapere!)
1- Cecilia Sacchetti
2- Monica Ruggiti
3- Damiana Casillo
4- Beatrice Rossi
5- Simona Milani
6- Mimma e Marta
7- Mimma Morana
8- Chiara Giglio
9- Angelica
10- Sabrina
11- Silvia Brisigotti
12- Ale Uriselli
13- Gwendy
14- Lina (Oggi vi cucino così)
15- Erika Paravano
16- Simo
17- Valentina Spinetti
18- Ilaria Renzi
19- Rosa Celeghin
20- Carmen Petrone
21- Cecilia Concari
22- Ketty Valenti
23- Marianna Manzi
24- Alessia Callegaro
25- Terry Giannotta
26- Federica di Marcello
27- Tatiana Bruni
28- Daniela Agnes Asprone
29- Rosalba Lombardi
30- Lina Martire
31- Rose Duster
A breve le tre estrazioni con tanto affetto! E grazie, amiche bellissime, per aver partecipato. Buon anno e infinite cose belle!
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...ed ecco che finalmente riesco a pubblicare il video dell'estrazione. Chiedo umilmente scusa per il ritardo con il quale questa volta lo faccio, ma ho avuto qualche problemino tecnico con l'importazione. Mi auguro che possiate perdonarmi, al prossimo giveaway cercherò di essere puntuale come sempre!
E ora a voi, dal mio random super colorato (eheheh, ne vado fiera), l'estrazione dei tre vincitori.
Complimenti a:
14- Lina (Oggi vi cucino così) che si aggiudica il premio n°1!
29- Rosalba Lombardi che si aggiudica il premio n°2!
3- Damiana Casillo che si aggiudica il premio n°3!
...al prossimo giveaway e grazie come sempre per la partecipazione.
Un abbraccio!